Questo sito richiede JavaScript per funzionare correttamente. Si prega di abilitare JavaScript nel browser e ricaricare la pagina.
Lotta al mercato nero dei pallet: controlli svolti dagli ispettori EPAL/FITOK e di Conlegno
Da Conlegno i consigli per operare nel rispetto della legalità e riconoscere un pallet EPAL originale


27 Agosto 2018

Mercato nero dei pallet EPAL, sempre più indagini e interventi da parte della Guardia di Finanza

(In collaborazione con il Giornale Della Logistica)

Continua senza mai fermarsi la lotta al mercato nero dei pallet, un circuito che negli anni ha causato numerosi danni all’economia del Paese.
Riciclaggio di denaro, evasione, concorrenza sleale, crimini ambientali e rischi ingenti per merci e lavoratori. Sono molti gli illeciti legati ai bancali nel mercato italiano.

Nel primo semestre del 2018 gli interventi della Guardia di Finanza, svolti con l’ausilio degli ispettori EPAL/FITOK e di Conlegno hanno portato al sequestro di circa 3.000 pezzi tra pallet e blocchetti contraffatti.

Veneto, Lombardia, Lazio e Piemonte sono le regioni che sono state coinvolte nelle azioni giudiziarie che hanno permesso di individuare un giro di traffici illeciti di pallet prodotti e riparati senza l’autorizzazione a utilizzare i marchi EPAL e IPPC-FAO FITOK, con gravi ripercussioni sulla sicurezza delle merci, dei lavoratori e dell’ambiente.

Il consiglio di Conlegno – Consorzio Servizi Legno e Sughero – che gestisce i marchi IPPC/FAO FITOK e EPAL per l’Italia, è sempre quello di rivolgersi a produttori e riparatori autorizzati che operano nel rispetto della conformità fitosanitaria degli imballaggi in legno allo Standard ISPM n. 15 e assicurano la qualità dei pallet prodotti.

“La lotta all’abusivismo è fondamentale non solo per tutelare i consorziati che realizzano, riparano e commercializzano prodotti sicuri e di qualità, ma anche per disincentivare un comportamento scorretto che può costare alle aziende inadempienti migliaia di euro di multa oltre alla reclusione, nei casi più gravi – spiega Orlando Fravega, presidente di Conlegno – Per questo motivo il Consorzio si impegna quotidianamente da un lato a informare e formare gli operatori del settore, dall’altro a supportare le aziende aderenti a Conlegno nello svolgimento delle attività secondo la normativa vigente”.

I dati degli ultimi anni

Dal 2015 al 2017 sono state 79 le segnalazioni fatte da Conlegno per sospetta attività abusiva di compravendita di pallet che hanno portato a 53 controlli della polizia giudiziaria atti a reprimere gli illeciti nel mercato nero dei pallet e scongiurare il dilagare del fenomeno dell’abusivismo nel settore.
Il risultato: 4 processi conclusi con l’applicazione della pena su richiesta, una sentenza di condanna in primo grado e 54 procedimenti ancora pendenti o in fase di indagini, di cui la metà aperti nel 2017.

Nel periodo che va da giugno 2015 a dicembre 2016 sono stati 144 gli interventi nel comparto della fabbricazione e riparazione di imballaggi per un totale di 2,3 milioni di pallet con marchio contraffatto sequestrati.
Sono stati inoltre individuati 27 soggetti completamente sconosciuti al fisco e 34 lavoratori irregolari.

“A poche settimane dall’intervento dei Finanzieri della Compagnia di Asti, che ha permesso di individuare un soggetto che nella zona di Castell’Alfero effettuava la riparazione abusiva e la commercializzazione di bancali senza le autorizzazioni amministrative e senza le licenze d’uso dei marchi EPAL e IPPC/FAO FITOK – spiega Diana Nebel, responsabile Area EPAL di Conlegno – il Consorzio ribadisce il vivo apprezzamento per l’opera svolta dalla Guardia di Finanza e invita gli operatori del settore a rivolgersi solo ed esclusivamente a partner sicuri e affidabili contrastando ogni tentativo di contraffazione e abuso commesso da soggetti che cercano di trarre illegalmente profitti dall’immissione nel mercato di pallet irregolari alimentando un circuito parallelo che genera concorrenza sleale”.

La commercializzazione e l’utilizzo di pallet contraffatti genera numerosi danni non solo all’economia del Paese ma anche all’ambiente e soprattutto agli utilizzatori.
Non solo, quasi sempre il mercato nero porta con sé l’elusione delle regole sulla tracciabilità della filiera del legno, decisive dal punto di vista della tutela ambientale.





A proposito di Direttamente dalle Aziende