L’Unione Europea rilancia la propria politica industriale con il Clean Industrial Deal, una strategia che integra approvvigionamenti, energia e supply chain con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Non più solo regolazione ambientale: la sostenibilità diventa leva di competitività.
Per decarbonizzare senza deindustrializzare, la UE introduce l’Affordable Energy Action Plan, pensato per ridurre i costi energetici nei settori ad alta intensità di emissioni – come acciaio, cemento e chimica – e rendere più competitive le catene di fornitura.
Il piano si fonda su tre pilastri:
Ciò permette alle aziende di prevedere meglio i costi, ridurre il rischio operativo e scegliere fornitori più vicini a fonti rinnovabili. La prossimità all’energia pulita diventa un nuovo driver strategico di procurement.
Il Clean Industrial Deal promuove il reshoring, incentivando la produzione e l’acquisto di beni europei a basse emissioni. Le etichette carboniche renderanno visibili i dati ambientali dei prodotti, influenzando prezzi e scelte di acquisto nella pubblica amministrazione e nel settore privato.
In parallelo, l’European Industrial Decarbonisation Bank mobiliterà oltre 100 miliardi di euro per tecnologie pulite come l’idrogeno, la cattura del carbonio e lo stoccaggio energetico.
Un nuovo paradigma per logistica e supply chain
Con l’arrivo del Circular Economy Act, si favoriranno materiali riciclati e processi di remanufacturing locali.
La logistica dovrà adeguarsi a:
Questo nuovo assetto impone alle imprese di ripensare le strategie di sourcing, aggiornare i criteri ESG e adattarsi a nuovi modelli di gara pubblica basati su performance energetiche.
Per supportare la transizione, il CID prevede programmi di riqualificazione nei settori tech, energetici e manifatturieri. L’UE punta a produrre internamente almeno il 40% dei componenti chiave per le tecnologie green, semplificando permessi e offrendo incentivi a chi delocalizza in Europa.
Il Clean Industrial Deal segna il passaggio da un approccio difensivo a uno proattivo. La sostenibilità non è più un obiettivo a sé, ma il cuore pulsante della strategia industriale europea. Le imprese che sapranno allineare le proprie supply chain a questo modello avranno accesso facilitato a fondi, appalti e vantaggi fiscali.
Per i logistics manager, è il momento di agire: analizzare i flussi, rinegoziare i contratti energetici e anticipare l’evoluzione normativa. Chi saprà integrare efficienza, resilienza e compliance ambientale sarà pronto a cogliere le opportunità della nuova Europa industriale.
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